
«Gestione unitaria, senza nostalgie di Unione e Ulivo Ma si convochi subito il congresso provinciale»Martedì 28 Luglio 2009 CRONACA, pagina 10 giornale e-mail print I pro-Franceschini Ruzzenente, Uboldi, Fogliardi, Zanella, Gottardi, Garavaglia e Viviani.DIENNE … L’identikit del Partito democratico? Plurale, cioè capace di andare oltre le provenienze. Aperto alla società civile. Laico. Con vocazione maggioritaria, di centrosinistra ma aperto ad alleanze programmatiche. Soprattutto autonomo e radicato, in Veneto e a Verona, «dove occorre uscire dalla fase di crisi economica e sociale e dalla gestione spregiudicata del potere, puntando allo sviluppo sostenibile, alla coesione sociale e alla conquista delle ragioni del riformismo».Il profilo parte dal Comitato Franceschini Verona, cioè dai sostenitori di Dario Franceschini come segretario nazionale del Pd, presentatisi nella sede di piazza Cittadella. L’elezione del segretario e dell’assemblea nazionale sarà il 25 ottobre. Entro il 30 settembre gli iscritti potranno discutere candidature e mozioni. Ci saranno poi le primarie, aperte a simpatizzanti ed elettori del partito, anche non iscritti. Franceschini, ex Margherita, segretario uscente dopo le dimissioni di Walter Veltroni, dovrà vedersela per la segreteria con l’ex ministro e ora deputato Pierluigi Bersani, ex Ds, con il senatore del Pd Ignazio Marino e con Amerigo Rutigliano.Il Comitato Franceschini ha elaborato un documento in cui sottolinea la condivisione dei valori di libertà, uguaglianza, solidarietà con i deboli, non violenza, difesa dell’ambiente, oltre alla lettura del periodo attuale come «la più grave crisi del dopoguerra, con una recessione che condanna il nostro Paese, per almeno cinque anni, a un difficile recupero del livello di sviluppo precedente, con effetti drammatici sull’occupazione». Servono, quindi, «riforme strutturali per rilanciare la crescita e dare prospettive meno incerte alle famiglie».Il neonato gruppo (franceschiniverona@gmail.com, cellulare 345.8453474, per adesioni e proposte) considera Franceschini l’uomo «che ha tenuto la barra del partito dritta, senza oscillazioni» e che «ha contribuito a dare al partito un più chiaro ruolo di opposizione». L’obiettivo però è anche quello di evitare, nel Pd, «la riproposizione di correnti cristallizzate che ne sancirebbero una tragica involuzione», come precisa Remo Zanella, ex consigliere comunale, illustrando il documento con il deputato Giampaolo fogliardi, la senatrice Maria Pia Garavaglia, l’ex senatore Luigi Viviani, l’ex eurodeputata Donata Gottardi, il consigliere comunale Roberto Uboldi e l’ex provinciale Sergio Ruzzenente.Una gestione unitaria del partito, non correntizia. A questo mirano i franceschiniani che, come ricorda Uboldi, «puntano al congresso nazionale e regionale ma anche a quello provinciale, che dovrà chiudersi entro l’anno e non fra un anno», con riferimento alla scalata alla poltrona di segretario provinciale ora occupata da Giandomenico Allegri. «Franceschini ha tenuto in piedi per quattro mesi un partito insieme a persone, come Fassino e Rutelli, che hanno sciolto i partiti di cui erano segretari», dice la Garavaglia, «mentre altri si fanno avanti solo ora».Il principale avversario, Bersani, secondo il comitato, «parla di Unione e Ulivo e quindi vuole riportare la barra indietro», mentre, dice Viviani, «il Pd deve tornare alla sua ispirazione originaria, ma abbassare il tasso di litigiosità». fogliardi: «Non bisogna avere troppa fretta di vincere subito, ma elaborare un progetto chiaro e realizzarlo». Sostengono Franceschini anche il deputato Federica Mogherini, i consiglieri comunali Fabio Segattini e Carlo Pozzerle, il provinciale Lorenzo Dalai e l’ex provinciale Luciano Sterzi, oltre all’ex presidente della quarta circoscrizione Carlo Badalini. Franceschini sarà il 5 agosto, alle 21, alla festa del Pd di Quinzano, in programma al parco di via Villa da giovedì fino al 9 agosto.
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